Quaresima ecologica


Quest'anno abbiamo deciso di fare un fioretto per la quaresima: un digiuno di spreco!

Il tempo che si apre con il mercoledì delle ceneri e che ci conduce alla Pasqua del Signore è un momento opportuno per farsi domande grandi sulla vita. Da sempre la nostra cultura cristiana si serve del digiuno per giungere a questo scopo: la fame, non solo di cibo, ma di relazioni, di tempo, di desideri, ci consente di comprendere quale appetito sia veramente centrale nella nostra vita. Il digiuno ha il suo compimento nella conversione, nel cambiare strada lungo la vita.

Convertirsi, in fondo, vuol dire cambiare mondo, cambiare lo sguardo verso le cose: guardare con gli occhi di Dio.

Così come un bambino non si nutre solo del latte materno, ma mangia le carezze della mamma, l'ambiente di casa, la relazione con i fratelli, allo stesso modo il digiuno non si rivolge solo alla sfera nutritiva, ma al riflettere su tutto ciò che è superfluo e addirittura dannoso per i fratelli.

La vita di ciascuno di noi, man mano che si cresce oltre la dimensione familiare, si riempie di innumerevoli appetiti: il desiderio di appartenere a una comunità attraverso i suoi standard e i suoi brand, l'affermazione nella scuola o nella società, la sicurezza economica, la sete di giustizia o di vendetta, la passione per la squadra del cuore, la curiosità per la cultura, il pettegolezzo, l'obiettivo di creare una famiglia o avere dei figli.

Alcuni appetiti sono vitali, altri illusori. Alla seconda categoria, si può dare il nome di idoli. Digiunare dallo spreco vuol dire questo: impegnarsi a rendere la propria vita più lieta, spogliata dal peso dell'eccesso, e del superfluo.

Come suggerito da Papa Francesco nel messaggio per la quaresima 2019, questa "quaresima ecologica" si compone delle tre azioni richieste per una buona pratica:

  • Digiunare: cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. 
  • Pregare: saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Il primo passo per ognuno dei tre digiuni proposti è "combattere la pigrizia", attraverso la riscoperta delle Sacre Scritture, del Cantico delle creature e dell'enciclica Laudato Si.
  • Fare elemosina: uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. Privarsi per quaranta giorni della nostra comodità per l'ambiente, procura benefici soprattutto ai poveri del pianeta, costretti a emigrare e a fuggire da conflitti generati dai cambiamenti climatici o dall'approvvigionamento energetico.
Quest'anno proponiamo tre temi, su cui ciascuno, nella propria intimità e nel segreto del cuore, può dedicare uno sforzo di conversione. Ciascuno può scegliere uno dei tre temi, e farne attraverso i consigli che vengono proposti, la strada in preparazione della Pasqua del Signore.