Digiuno dallo spreco di plastica




Perché digiunare in quaresima dalla plastica?

Alcuni consigli...
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  2. SACCHETTI DI PLASTICA
  3. CONTENITORI DI PLASTICA
  4. DETERSIVI
  5. NO USA E GETTA
  6. VIAGGI
  7. SVAGO

Sembrerà strano a dirsi, ma in origine la plastica è nata come "materiale ecologico". Il premio Nobel Paul John Flory, chimico di professione, ha definito la plastica “il materiale che la natura aveva dimenticato di creare”. Nell'Ottocento salvò dall'estinzione gli elefanti!

Tra il 1863 ed il 1869 comparve la Celluloide inventata da John Wesley Hyatt, un giovane tipografo di Starkey nello stato di New York. A spingere John Wesley Hyatt nella ricerca di questo nuovo materiale fu un bando di concorso promosso dalla ditta Phelan and Collander, produttrice di palle da biliardo. Nel bando si prometteva un premio di diecimila dollari a chi avesse sviluppato una sostanza capace di sostituire l’avorio con cui venivano prodotte e che stava scarseggiando, avendo decimato il numero di elefanti.

Il tipografo si impegnò nella ricerca di un materiale alternativo e iniziò una serie di esperimenti con la Parkesine. John Wesley Hyatt, partendo da questo composto a base di nitrato di cellulosa, ottenne la celluloide.

Da allora, questo materiale sviluppato dalla tecnologia ha "invaso" tutti gli ambiti della produzione umana.

Nel mondo, in media, si ricicla intorno al 4% della plastica. Quasi tutti sanno che è entrata nella nostra catena alimentare, attraverso gli organismi marini, che ingeriscono minuscoli frammenti di plastica mescolati al plancton. Similmente accade sulla terraferma: la plastica non si decompone, si sbriciola! Si deteriora, nel corso dei secoli, in frammenti sempre più piccoli.

Per avere una idea, vi invitiamo a vedere questo breve filmato.

Ma quanti sanno di avere plastica nel proprio corpo? Sì, oltre il 90% della popolazione mondiale ne è soggetta, per una semplice ragione: ogni volta che bevi o mangi sostanze contenute o impacchettate in particolari tipi di plastica, stai bevendo e mangiando plastica; ogni volta che indossi abiti sintetici, il corpo è esposto all’assorbimento di plastica. Ciò deriva da tossine (ftalati e bisfenolo A in primis) che vengono rilasciate costantemente (calore, sostanze acide e graffi accelerano il processo).

Avere bisfenolo A (BPA) nel corpo può comportare gravi conseguenze. Centinaia di studi scientifici indipendenti rilevano una stretta correlazione fra elevati tassi di BPA nel sangue e: infertilità, disturbi ormonali, asma, diabete, obesità, malattie cardiovascolari, sottosviluppo del cervello nei feti, tumori al seno e prostata.

L’ideale sarebbe prevenire l’inquinamento, piuttosto che cercare soluzioni dopo che il danno è fatto. E qui arriva la buona notizia: contrastare la «plastificazione» del pianeta, oltre che di noi stessi, è una cosa che può fare chiunque!



QUARESIMA LAUDATO SI